«Ancora una bella giornata per il patrimonio culturale nazionale: con l’iscrizione dei Portici di Bologna nella lista del patrimonio mondiale, dopo quella avvenuta sabato per Padova Urbs Picta e Montecatini grande città termale europea (vedi notizia DeArtes qui) sono tre i nuovi siti italiani riconosciuti dall’Unesco nel 2021. Si tratta di un risultato straordinario, frutto di una intensa e costante azione di diplomazia culturale e della stretta collaborazione tra Governo, enti locali e associazioni». Con queste parole il Ministro della Cultura Dario Franceschini, lo scorso 28 luglio, ha commentato la notizia, giunta alla vigilia del G20 Cultura che l’Italia ha ospitato per la prima volta (vedi notizia DeArtes qui), riguardante la decisione del Comitato del Patrimonio Mondiale riunito a Fuzhou, in Cina, di iscrivere il sito “I Portici di Bologna” nella Lista del Patrimonio Mondiale dell’UNESCO, facendone il 58° sito italiano.

Il Comitato ha riconosciuto il valore mondiale eccezionale di questo sito quale straordinario esempio di spazio privato ad uso pubblico, rappresentativo del sistema urbano di percorsi coperti che definisce l’identità urbana della città di Bologna, contribuendo al senso del luogo e alle dinamiche sociali. Attraverso una selezione delle più rappresentative aree cittadine porticate, con la candidatura (vedi approfondimento DeArtes qui) si è inteso offrire una sintesi di questa particolarissima forma di spazio pubblico e privato a un tempo che, a partire dall’obbligo per la sua costruzione definito dagli Statuti Comunali del 1288, nel corso dei secoli e fino ai giorni nostri si è sviluppato in numerose varianti e si è esteso fino coprire 62 km di portici.

Portico dei Servi

Il Comitato di Fuzhou ha dimostrato di voler approfondire ulteriormente la conoscenza delle peculiarità di questo sito, comprendendone appieno le valenze quale modello di amministrazione civica e di socialità, fonte d’ispirazione per altre città europee.

«Questo titolo rappresenta un grande onore e una grande responsabilità per Bologna, saremo all’altezza di questo riconoscimento», ha commentato il sindaco Virginio Merola.

In sede di question time al Comune, si è rimarcato che i portici, segno distintivo di Bologna, sono un reticolo di 62 chilometri, di cui 42 solo nel centro storico. La candidatura presentava i portici come il simbolo di «uno stile di vita urbano sostenibile, in cui gli spazi religiosi e civili e le abitazioni di tutte le classi sociali sono perfettamente integrate».  I fiori all’occhiello della candidatura, in particolare, erano il portico dei Servi e quello di San Luca, il più lungo del mondo, che collega la città con il Colle della Guardia dove si trova il santuario mariano. Ma ci sono anche esempi moderni, in periferia, come nel quartiere della Barca.

M.C.S.
Ufficio Stampa MiC 28 luglio 2021 e Comune Bologna
Foto di Giorgio Bianchi per il Comune di Bologna

Immagine di apertura: Portici Piazza Cavour


Chiesa di San Miniato a Monte da Ponte Vecchio – Luca Aless

FIRENZE. UN’AREA UNESCO DI 530 ETTARI
«Oggi è una giornata davvero speciale per il patrimonio culturale del nostro Paese: dopo l’iscrizione dei Portici di Bologna tra i siti Unesco, arriva la notizia dell’estensione del sito Unesco del centro storico di Firenze. È la dimostrazione di come il lavoro condiviso delle diverse realtà coinvolte possa portare a risultati importanti, capaci di dar merito alla ricchezza dei nostri beni culturali» ha commentato il Ministro della Cultura, Dario Franceschini.

L’Abbazia di San Miniato, la Chiesa di San Salvatore al Monte, le Rampe, il Piazzale Michelangelo, il Giardino delle rose e quello dell’iris diventano patrimonio mondiale dell’umanità: l’estensione dell’area del centro storico è stata ratificata dall’Unesco, durante la 44a sessione del Comitato del Patrimonio Mondiale che si è svolta online il 28 luglio 2021 da Fuzhou, in Cina.

Una giornata storica – ha affermato il sindaco Dario Nardella – perché abbiamo dimostrato lo straordinario valore di quest’area della città: San Miniato e tutta la zona della riva sinistra dell’Arno, la splendida veduta dal piazzale, i giardini, le rampe recentemente restaurate e riportate all’originaria bellezza, saranno da oggi annoverate tra le meraviglie del mondo al pari del centro storico cittadino. In tutto Firenze vanterà oltre 530 ettari di zone di inestimabile valore artistico, storico, ambientale.

Il centro storico di Firenze è sito Patrimonio Mondiale Unesco dal 17 dicembre 1982. Nella Dichiarazione di Eccezionale Valore Universale, quest’area viene definita «una realizzazione artistica unica nel suo genere, un capolavoro d’opera, il risultato di una continua creazione protrattasi per oltre sei secoli» in grado di esercitare «una influenza predominante sullo sviluppo architettonico e delle arti monumentali prima in Italia e poi in Europa», che conserva ancora «antiche strade intatte, palazzi fortificati logge, fontane, un meraviglioso ponte risalente al quattordicesimo secolo», raggiunse un «potere economico e politico in Europa tra il quattordicesimo ed il diciassettesimo secolo» e fu coinvolta «in eventi di importanza internazionale: nell’ambiente dell’Accademia neoplatonica si sviluppò il concetto di Rinascimento».

Le Rampe dei Poggi, Fondazione CR Firenze

L’ambito territoriale iscritto nella Lista del Patrimonio Mondiale Unesco è il Centro Storico di Firenze, designato come Core Zone e si estende per 505 ettari. Essa corrisponde alla parte della città circondata dai viali e dalle mura medievali, scelta dettata dall’enorme concentrazione di beni culturali, di proprietà pubblica, privata e religiosa, presenti in quest’area.

Nel gennaio 2020 si è fatta richiesta di estensione del perimetro, che includesse al suo interno il circuito delle mura cinquecentesche che univano le mura trecentesche di Arnolfo di Cambio con il Forte di San Miniato, per una superficie totale di 27 ettari. All’interno dell’area insistono beni culturali e naturali di grandissimo valore quali, ad esempio il Parco della Rimembranza, luogo di celebrazione della cultura della pace e di memoria della Grande Guerra, il Giardino delle Rose e quello dell’Iris, la Chiesa di San Salvatore al Monte, il sistema delle Rampe con la terrazza panoramica di Piazzale Michelangelo e i Viali realizzati su progetto di Giuseppe Poggi in occasione di Firenze Capitale.

M.C.S.
Fonte: EDL Comune Firenze, 28 luglio 2021, e Mic